Partendo dalla figura di Antonia Pozzi, poetessa originale e appassionata, oggi riconosciuta come una delle voci più alte del Novecento non solo italiano e morta suicida a soli 26 anni nel '38, "Poesia che mi guardi" vuole riflettere sul ruolo dell'artista e del poeta nella società di allora e di oggi. Il film da voce alla sua poesia e la sua tormentata ricerca esistenziale, al suo disagio verso il suo ambiente sociale, la classe alto-borghese milanese, che le impediva di vivere in modo sincero e passionale e verso un mondo maschile che liquidava il suo talento poetico come disordine emotivo. [testo dell’autore] |