Allora & Calzadilla, Emanuele Becheri, Cyprien Gaillard
Merk Lewis, Ange Leccia, Adrian Paci, Luca Rento
Hans Op de Beeck, Kan Xuan, Sophie Whettnall
Asolo, 27 agosto – 5 Settembre 2010
A cura di Saretto Cincinelli
Più che configurarsi come una rassegna L’evento immobile (Mouvances de l’image / Images Shifts) si propone come una vera e propria video-esposizione che scava dentro al mutevole territorio di confine che da sempre, e in particolare negli ultimi anni, mantiene in stretta relazione cinema video e arte contemporanea: le opere (film e video) su cui si incentra l’esposizione non sono proposte nel corso di in un programma di proiezioni, come in un festival, ma occupano ciascuna il proprio spazio espositivo come opere plastiche, immagini immateriali cui il dispositivo del loop permette la continua reiterazione.
La mostra si propone di declinare topoi e figure, la cui crucialità torna persistentemente a imporsi in stagioni diverse della ricerca contemporanea, e il cui remoto baricentro pare riconducibile ad una oscillazione fra fisso e animato che, sia pur secondo una linea carsica e segnata modificazioni, conduce dalle pionieristiche ricerche di pre-cinema ai radicali esperimenti di Andy Warhol, Michael Snow ecc. e dalla nascita del video sino alle ricerche contemporanee.
Le opere proposte tendono a far coesistere al proprio interno immagine statica e dinamica, cercando di fondere senza confondere il sempre ora dell’immagine video o cinematografica che vive solo a condizione del suo ripetuto svolgersi e il sempre già stato del tempo fermo, sigillato, di un’opera plastica o fotografica.
L’evento immobile intende così realizzare un incantamento della visione tramite la messa in primo piano di una dimensione in meno dell’immagine: una dimensione che, venendo a mancare, finisce per ripercuotersi après coup sulle aspettative dello spettatore e sull’espressività di opere che si sottraggono volontariamente all’eloquenza e alla prevedibilità spettacolare di gran parte del linguaggio visivo contemporaneo.
Se le opere di Luca Rento coniugano a doppio filo sguardo ostinato ed evento immobile, disorientando la percezione dello spettatore, quelle di Ange Leccia e Emanuele Becheri prolungano oltre ogni misura lo sguardo su ciò che accade quando non accade niente. Un’ostinazione di fondo sia pur di tipo ancora diverso caratterizza le opere di Adrian Paci che trasformano l’oscillazione movimento/immobilità in una metaforica riflessione sull’immobilismo sociale e sul persistere di confini visibili e invisibili anche all’interno di una società liquida. Un esplicito elemento pittorico permette inoltre di tendere ponti fra diverse opere in mostra da Mark Lewis a Kan Xuan ad Hans op de Beeck, un elemento performativo, più e meno esplicito, autorizza, infine, l’accostamento di opere come quelle di Cyprien Gaillard e Sophie Whettnall.
Potremmo continuare aggregando e disaggregando opere ed artisti perché più che cercare un unico filo rosso che percorra integralmente la mostra L’evento immobile si propone di evocare un territorio in cui sono fiorite ricerche la cui fertile ambiguità si fonda su scambi reciproci e spesso indecidibili fra fissità e movimento. Una ambiguità consolidata dalla massiccia entrata in scena, negli ultimi anni, di nuove tecnologie digitali che testimoniano quanto sia ormai divenuto labile il confine tra pittura-fotografia da un lato e cinema-video dall’altro. Ricerche che si propongono, sempre più, di declinare moventi e movenze di un’immagine in bilico tra ciò che, sulla scia di Ruggero Pierantoni, potremmo definire “forma fluens” e “fluxus formae” .
La mostra parla a più voci, per restituire oltre il verbo essere delle singole produzioni individuali, l’accadere plurale di un evento: ciò che qui interessa infatti non è tanto avvicinare un artista all’altro (le distanze generazionali e geografiche e poetiche sono lì per attestarlo), quanto alcuni procedimenti generativi (lo zoom, lo sfocato, il fermo immagine, la ripetizione differente, la specularità) che, inscritti nelle opere proposte, paiono permettere, una metamorfosi immobile che libera e nello stesso tempo àncora l’evento al suo già-stato o all’imminenza del proprio accadere. Le opere cinematografiche o video, proposte in questa edizione, tendono a sfuggire, attraverso una duplice negazione, sia al dinamismo che all’immobilità, restituendo un’eccedenza irriducibile, insieme non-statica e non dinamica, che impedisce allo sguardo di risolversi nell’evidenza di un dato che esclude la propria alterità: molte opere chiamano in causa l’immobilità, mostrandoci dei tableaux vivants del movimento, altre sembrano piuttosto alludere, tramite l’idea di reiterazione, traccia e specularità, a quel che potremmo definire movenza dell’immagine.
In ciascuno dei lavori proposti, una qualche dimensione tipica del ‘cinema’, del ‘video’ tradizionalmente intesi tende, con maggiore o minore radicalità, a dissolversi ma, come in un gioco in cui chi vince perde, le opere paiono guadagnare dall’economia che le caratterizza, un’economia che, paradossalmente, finisce per restituire loro un surplus di presenza.
In mostra opere di:
Jennifer Allora & Guillermo Calzadilla, (Philadelphia, Pennsylvania, 1974, Havana, Cuba, 1971)
Emanuele Becheri, Vaiano, PO, IT, 1973
Cyprien Gaillard, Parigi, FR, 1980
Merk Lewis, Hamilton, Canada, 1957
Ange Leccia, Minerviu, Cap Corse, FR, 1952
Adrian Paci, Scutari, Albania, 1969
Luca Rento, Feltre, IT, 1965
Hans Op de Beeck, Turnhout, Belgio, 1969
Kan Xuan, Xuan Cheng, Cina, 1972
Sophie Whettnall, Bruxelles, Belgio, 1973
L’attuale video-esposizione pur non configurandosi come una mera riedizione si ricollega geneticamente, come indica esplicitamente il titolo prescelto a tre precedenti mostre che il curatore ha realizzato fra il 2007 e il 2009 assieme a Cristiana Collu direttore del Museo Man di Nuoro: L’evento immobile: (contrattempi) 2007, L’evento immobile (Incantamenti) 2008 e L’evento immobile (lo sguardo ostinato), 2009 in cui sono state proposte opere di: Sabrina Mezzaqui - Hans Op de Beeck - Daniela De Lorenzo - Ursula Mayer - Massimo Barzagli / Luisa Cortesi - Patrick Jolley / Rebecca Trost / Inger Lisa Hansen - Carl Michael von Ausswolff / Thomas Nordstad - Adrian Paci - Rossella Biscotti - Jorge Molder - Ange Leccia - Mark Lewis - Andrea Santarlasci - Christiane Löhr - Kan Xuan - Sophie Whettnall - Emanuele Becheri - Farid Rahimi - Luca Rento - Guido van der Werve - Carlo Guaita - Carlos Garaicoa - Seila Kameric - Yael Davids - Cristiana Palandri - Paolo Meoni - Ane Mette Hol e in un certo senso fornisce una anticipazione dell’edizione del 2010 : L’evento immobile (Annunciazioni) che, fra le altre, proporrà opere di Allora & Calzadilla.