Hermann Nitsch nasce a Vienna in Austria nel 1938.
Fin dal 1957 concepisce, intimamente legato alla tradizione cristiana, il teatro dell’orgia e del mistero, “Orgien Mysterien Theater”, una nuova forma di opera d’arte totale in cui, nel corso di sei giorni, si mettono in scena azioni reali e si coinvolgono tutti e cinque i sensi.
Ideatore e fondatore di Arte in azione, è profondamente coinvolto nell’attività del gruppo, a Vienna, a partire dagli anni ’60, incorrendo ripetutamente in problemi con la giustizia, a causa delle sue forti provocazioni.
La prima Aktion sperimentale si svolge nel dicembre 1962 a Vienna e dura circa 30 minuti. Un uomo è incatenato come se fosse crocifisso e viene coperto con un lenzuolo bianco. L’artista versa sulla sua faccia del sangue che si riversa sul lenzuolo.
Il modo in cui il sangue (o il colore) si fissano sulla superficie del telo, scorrendo liberamente verso il basso, sarà lo stesso in cui negli anni seguenti Nitsch crea gli Shuettbilder, o “dipinti versati” che caratterizzano la sua produzione.
In queste tele, è forte il richiamo ai relitti di performance, ovvero i teli utilizzati durante l’azione, impregnati di sangue animale. I motivi degli oli su tela sono assolutamente ricorrenti. Non importa infatti l’originalità della rappresentazione, o la ricerca di elementi figurativi, ma piuttosto la ripetizione di un piano d’azione essenzialmente identico.
Dal 1971 realizza rappresentazioni a Prinzendorf, sua residenza austriaca, attività che combina con esposizioni, conferenze e concerti in U.S.A., Europa e Austria.
Nel corso degli anni il suo teatro di performance diviene via via più complesso. Vengono utilizzati animali, come agnelli e vitelli, provenienti dal mattatoio e sfuggiti al ciclo della catena alimentare. Questi capri espiatori vengono sacrificati su croci lignee e sviscerati durante un rito di espiazione collettivo a metà tra simbologia cristologica e pagana. L’artista orchestra le performance che durano anche sei giorni consecutivi, al pari di un sacerdote o di un direttore sinfonico. Il sottofondo delle Aktionen è infatti la partitura di sue composizioni, simili a litanie dei monaci ortodossi.
Alla fine degli anni ’80 inizia ad utilizzare anche altri colori rispetto ai consueti nero, rosso e viola. Del resto il percorso artistico di Nitsch, simile ad un cammino spirituale, non può fermarsi solo alla pittura. I dipinti versati sono molto simili uno all’altro, e, allo stesso modo delle azioni, comunicano l’intenzione di far vivere un’intensa esperienza esistenziale.
Nitsch ha esposto al Kunstverein di Colonia nel 1970, a Documenta V e VII di Kassel, alla Biennale di Sidney nel 1988, all’Akademie der Künste di Berlino nel 1993, al Centre Georges Pompidou nel 1994, allo Stedelijk Museum di Amsterdam nel 1995. Il Palazzo delle Esposizioni di Roma gli dedica una retrospettiva l’anno successivo, cui seguono altre due importanti retrospettive al Konsthallen Goeteborg in Svezia e al Musee d’Art e d’Histoire in Lussemburgo.
Negli ultimi anni si susseguono mostre antologiche, cui Nitsch alterna le sue infinite performances. Gli viene conferito l’Austrian State Prize in occasione della 122 Aktion al Burgteather di Vienna nel 2005.
Nel maggio 2007 la città di Mistelbach, a nord di Vienna ha inaugurato un museo a lui dedicato, l’Hermann Nitsch Museum.
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Hermann Nitsch
giovedì, 19 agosto 2010KAN XUAN
mercoledì, 18 agosto 2010Kan Xuan nasce nel 1972 a XuanCheng (Cina). Vive e lavora tra Pechino e Amsterdam. Fino al 1997 studia pittura presso l’Accademia di Belle Arti cinese di Hangzhou. Lì incontra Zhang Peili ed inizia ad interessarsi alla sperimentazione di pittura e disegno. Nel 1998 si trasferisce a Pechino ed comincia a concentrarsi sul video come suo principale mezzo di espressione. I suoi lavori sono stati ampiamente esposti e presentati sulla scena internazionale, in particolare durante le Biennali di Venezia e di Istanbul nel 2007. Le sue opere caratterizzate da humour, lucentezza e grazia, accostati ad un profondo senso di ironia critica e comprendono performance corporali e manipolazione d’immagini che spesso sfruttano la ripetizione e trasmettono un forte minimalismo estetico. Kan Xuan è una dei più rinomati artisti cinesi al mondo attivi in patria. Fra le mostre personali: 2008: Kanxuan! Ai!, Galleria Continua, San Gimignano, Italy; Yes, No & Other Options, Yorkshire ArtSpace, Sheffield, UK; 2006 Kanxuan at Buerofriedrich, Buerofriedrich, Berlin, Germany; Protected by colors, BizArt, Shanghai, China. Fra le collettive: 2010: The State of Things, Brussels/Beijing, Palais des Beaux-Arts / Bozar, Centre for Fine Arts, Bruxelles, Belgium; 2009: G.D. Tecnologie ed arte, Pinacoteca Nazionale, Bologna, Italy; Caos, Piazza La Guardiola- Belvedere, Piraino, Italy; El Patio de mi Casa, Arte Contemporaneo en 16 Patios de Còrdoba, Cordoba, Spain.
SOPHIE WHETTNALL
mercoledì, 18 agosto 2010Sophie Whettnall vive e lavora a Bruxelles. Ha studiato arti visive al Saint-Lukas Institute e pittura all’Accademia, di Bruxelles. Il suo lavoro include fotografia, video e installazioni multimediali e ruota intorno a due assi principali: autoritratti e paesaggi. E’ particolarmente interessata alle relazioni tra intimo e sconosciuto e spesso esplora il confronto tra varie culture e ambienti. Fra le mostre personali: 2007: Moving mountains, Galleria Moriarty, Madrid, Spain; Red snow, Galleria Continua, San Gimignano; 2006: A Chocolataria, Espacio de Experimentación y Creación Contemporanea, Santiago de Compostela, Spain; Landescape, CIAP, Belgium; Conversation Piece, Project Room, Galerie Baronian-Francey, Brussels, Belgium; Red Snow, Casa de Velazquez, Madrid, Spain; In two Minds, Vera Cortés, Art Agency, Lisbon, Portugal. Fra le collettive: 2008: El hombre delgado y los desastres naturales, Suffix Arte contemporáneo, Seville, Spain; Resilience, Galleria Continua / Le Moulin, Boissy-le-Châtel, France; La Mirada Iracunda Centre Cultural Montehermoso, Vitoria-Gasteiz, Spain; 2007 L’Emprise du lieu, a cura di Daniel Buren, Expérience Pommery #4, Reims, France; 52nd International Art Exhibition. The Venice Biennale; Sur un fil, Tendu!, MAC,S, Grand-Hornu; Expérience Pommery, Domaine Pommery, Reims, France ; A viaxe. Novas peregrinacións, CGAC, Santiago de Compostela, Spain
LUCA RENTO
mercoledì, 18 agosto 2010Luca Rento, Feltre nel 1965. Il senso di silenzio e di sospensione temporale e le risonanze della storia pittura che attraversano l’opera video dall’artista, e spesso possono trarre in inganno lo spettatore, convincendolo di star osservando un’immagine statica, sono frutto di una precisa strategia espressiva volta ad indagare il sottile disagio emotivo dell’uomo contemporaneo e fungono da provocazioni cognitive, atte a spiazzare lo spettatore per coinvolgerlo in una rinnovata dimensione meditativa. Fra le mostre personali: 2009: Luca Rento. Apparentemente nulla, a cura di E. Volpato e S. Cincinelli, Man Nuoro; Cairn Centre D’Art, Digne le Bains; 2007: Luca Rento, a cura di A. Busto, CeSAC, Caraglio; 2005, Luca Rento, a cura di V. Loers, Galerie Bernd Kluger, Innsbruck. Tra le collettive: 2009: L’evento immobile. Lo sguardo ostinato, a cura di C. Collu e S. Cincinelli, Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno; Flowers Power, a cura di A. Busto, CRAA, Verbania; 2006, KN’YAN, Galerie Christine Mayer, a cura di V. Loers, Munich; 2005: La miniatura dal settecento al video d’artista, a cura di E. Volpato, Fondazione Torino Musei; Chronos, a cura di A. Busto, CeSAC, Caraglio; Expanded Painting/Action Directa Prague Biennale 2, Praga; 2004: Robinson …a cura di M. Coccia, Trevi Flash Art Museum, Trevi 2003: Peripheries Become the Center, Prague Biennale 1,Praga.
ADRIAN PACI
mercoledì, 18 agosto 2010Adrian Paci nato a Shkoder (Albania) nel 1969. Vive e lavora a Milano. È un artista che impiega vari mezzi della tradizione e dell’avanguardia: pittura, scultura, fotografia, video, installazione realizzando opere in cui la forza poetica del ricordo e della distanza agiscono nel ridefinire l’identità dell’individuo e di un popolo messa a rischio dai processi migratori in atto in questo nuovo millennio. I suoi video, noti per la forza espressiva e poetica, mettono in scena i grandi temi dell’esperienza umana e riflettono sulle conseguenze dei conflitti e sulle problematiche della cultura migrante. Fra le recenti mostre personali: 2010: Motion Picture(s) Kunsthaus Zurich, a cura di M. Varadinis; Gestures, Francesca Kaufmann, Milano; Peter Blum, New York; I mutanti, Villa Medici, Roma, a cura di E. de Chassey, 2009: Centro di permanenza Temporanea, Outlet Project Room, Instambul, a cura di A. Tuzunoglu; 2008: CCA, Tel Aviv, a cura di E. Mosenson; Kunstverein Stuk, Leuven, Belgium, a cura di E. Wittocox; Kunstverein Hannover, a cura di S. Berg e M. Engler; Bonnier Konsthall, Stockolm, a cura di S. Arrhenius; Panoramica, Museo Tamayo, Mexico, a cura di M. de la Garza e D. Perez. Le opere di Adrian Paci fanno parte di importanti collezioni: Salomon Guggenheim Foundation, New York; Museum of Modern Art New York; Centre Georges Pompidou, Paris; Moderna Museet Stockolm; Kunsthaus Zurich; GAMeC, Bergamo; Fundacio “La Caixa”, Barcelona; Maxxi, Roma.
HANS OP DE BEECK
mercoledì, 18 agosto 2010Hans Op de Beeck nasce nel 1969 a Turnhout, in Belgio. Artista visuale, vive e lavora a Bruxelles, dove ha sviluppato la sua carriera attraverso esposizioni internazionali negli ultimi dieci anni. Il suo lavoro comprende sculture, video, installazioni, fotografia, animazioni, disegni, pitture e scritti. La scelta del mezzo ultimo di realizzazione dipende direttamente dalla ricerca dell’espressione dei contenuti concreti di ogni opera. Egli non solo utilizza un enorme varietà di mezzi, ma impiega deliberatamente diverse forme estetiche, spaziando da un linguaggio visuale minimalista ad uno più carico, quasi esagerato, scelti sempre allo scopo di articolare quanto più precisamente possibile il contenuto del lavoro. Fra le recenti personali: 2010 Sea of Tranquillity, Le Grand Café Centre d’Art Contemporain, Saint-Nazaire, France; Silent Movie, Marianne Boesky Gallery, New York, USA; Works on Paper & Video, Xavier Hufkens, Brussels, Belgium; 2009: Location (6), Art Unlimited, Art 40 Basel, Switzerland; In Silent Conversation with Correggio, Galleria Borghese, Roma; Staging Silence, Galleria Continua, Beijing, China; Circumstances, Gallery Vartai, Vilnius, Lithuania; 5 Sculptures, ArtBankingClub, Moscow, Russia; Staging Silence, Baukunst Galerie, Cologne, Deutschland; A selection of video works, Palais de Tokyo / ENSBA, Galleria Continua / Le Moulin, Souvenirs from Earth, Paris, France; Blender, Cultuurcentrum Evergem, Evergem, Belgium; Staging Silence, CC Strombeek, Grimbergen, Belgium; The Room Series, Art Amsterdam, Amsterdam, The Netherlands; Paradigms, Galerie Krinzinger, Vienna, Austria.
MARK LEWIS
mercoledì, 18 agosto 2010D’origine canadese (Hamilton, 1957), Mark Lewis vive e lavora a Londra. E’ professore di Belle Arti al Central Saint Martins College of Art and Design, Londra e co-fondatore e direttore del periodico Afterall. Dopo una formazione artistica con Victor Burgin, maestro della fotografia concettuale, Lewis rivolge la sua attenzione all’immagine in movimento e, a partire dalla metà degli anni 90, inizia ad esplorare linguaggi e forme del cinema con il fine di interrogarne la storia e le convenzioni. Le sue opere sono state proposte in tutte le grandi mostre internazionali che, nel corso degli anni, hanno tematizzato il crescente interesse dell’arte contemporanea per il medium cinematografico da: Cinema! Cinema! The Cinematic Experience allo Stedelijk Van Abbemuseum di Eindhoven a Re-makes al CAPC di Bordeaux, a L’effet cinéma, al Musée d’art contemporain de Montréal e, in breve, Lewis è divenuto uno degli artisti maggiormente rappresentativi fra quanti utilizzano il film in ambito artistico. La sua ricerca, è stato oggetto di numerose esposizioni personali (La Biennale di Venezia, 2009; Jeu de Pomme, Maison d’art Art Bernard Anthonioz, Nogent sur Marne, 2009 France; Museo Man, Nuoro, Italia; Gallery of Ontario, Toronto, Canada, 2008; Le Grand Café Centre for Contemporary Art, Saint Nazaire, France, 2008; l’Akademie der Bildenden Künste à Vienne, 2008; PS1 International Projet, Long Island City, New York; Centro Andaluz de Arte Contemporaneo, Sevilla, Spain, 2007; Musee d’Art Contemporain, Montreal Quebec, Canada 2007, Musee d’art Moderne du Grand Duc, Jean, Luxembourg 2006…).
ANGE LECCIA
mercoledì, 18 agosto 2010Ange Leccia (Minerviu, Corsica, 1952) vive e lavora a Parigi. Dal 1972 al 1976, segue i corsi di Dominique Noguez sul cinema sperimentale e inizia fin da allora a realizzare dei film. Tra 1981 e il 1983 vince una borsa di studio per una residenza a Villa Medici a Roma e, nel 1992, presso Villa Kujoyama a Kyoto. Dal 1985 al 1997 insegna all’ École des Beaux-Arts di Grenoble e successivamente all’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Cergy-Pontoise per poi diventare Direttore del Pavillon Unité Pédagogique al Palais de Tokyo di Parigi. Negli anni Ottanta espone soprattutto sculture e installazioni, ma continua anche la sua produzione di video e film. Dagli anni Novanta si moltiplicano le presentazioni dei suoi video, spesso allestiti in spettacolari installazioni ad hoc. Numerose le partecipazioni alla più importanti manifestazioni d’arte contemporanea: la Biennale di Venezia, 1986; Skulptur Projekte a Münster, 1987; Documenta 8 a Kassel, 1987; Biennale di Sydney, 1990. Numerose le partecipazioni a mostre collettive in spazi pubblici, tra cui La beauté al Palais des Papes di Avignone nel 2000 e Airs de Paris al Centre Pompidou nel 2007 come le mostre personali in gallerie private e spazi pubblici, tra cui Pacifique al Musée d’Art Moderne de la Ville di Parigi nel 1997 Ange Leccia alla Galerie Almine Rech, Paris, nel 2008, Ange Leccia et le Pavillon al Musée Bourdelle di Parigi e Locus oculi, Chateau de la Batie d’Urfe, St. Etienne le Molard, France, nel 2009
CYPRIEN GAILLARD
mercoledì, 18 agosto 2010Tra vandalismo ed estetica minimal, romanticismo e Land Art, il lavoro di Cyprien Gaillard (nato a Parigi nel 1980, attualmente residente ed attivo a Berlino), interroga in modo iconoclastico le tracce dell’uomo nella natura. Attraverso scultura, pittura, acquaforte, fotografia, video, performance e significativi interventi in spazi pubblici, Gaillard si è imposto come uno dei più importanti artisti emergenti sulla scena internazionale. Mostre personali recenti 2010: Cyprien Gaillard: Disquieting Landscapes, Wexner Center for the Arts, Columbus, Ohio; Cyprien Gaillard: Obstacles to Renewal, Kunsthalle Basel, Basel; Cyprien Gaillard, Malta Contemporary, Malta; Cyprien Gaillard, Museum fur Moderne Kunst, Frankfurt (forthcoming) 2009: Pruitt-Igoe Falls, Museum Fridericianum, Kassel, Germany; Beton Belvedere, Stroom Den Haag, The Hague, The Netherlands, a cura di Zoë Gray; Cyprien Gaillard, FRAC Champagne Ardenne, Reims, France; Cyprien Gaillard, Live at Tate Modern, Turbine Hall, London; Sedimented Landscapes, Laboratorio 987, MUSAC, Museo de Arte Contemporáneo de Castilla y León, Spain 2008: Cyprien Gaillard, SMS Contemporanea, Siena, Italy.
EMANUELE BECHERI
mercoledì, 18 agosto 2010Emanuele Becheri (Vaino, Prato, 1973), è uno dei protagonisti della scena italiana delle ultime generazioni. “Tutto il mio lavoro dal 2004 fino ad oggi -ha precisato - è costruito su un’idea di disegno espanso. Considero tutti i miei lavori - non solo le opere su carta ma anche le sculture, i video, le fotografie, i progetti sonori ecc.- altrettante forme di disegno”. Il contrasto tra il nero e il bianco, il buio e la luce, la linea, l’assenza costituiscono infatti il fondamento della sua ricerca. L’assenza in particolare, appare spesso paradossalmente declinata come assenza dell’Autore: la manualità ridotta al minimo, favorisce la nascita di opere generantesi per così dire autonomamente, al di fuori del controllo della volontà autoriale, come le Carte Piegate realizzate nel buio totale e segnate da minimi interventi grafici o la serie Shining grandi carte nere attraversate dalle scie argentee di lumache lasciate libere di strisciare su di esse o, infine, gli oggetti combusti. In mostre recenti l’artista ha proposto anche fotografie, video e opere sonore: creazioni in cui il disegno si ripresenta come concetto astratto, metafora e paradosso. Fra le recenti mostre personali: 2010: Emanuele Becheri. Impressioni, Galerija Gregor Podnar, Berlino; Hauntology, a cura di S. Cincinelli, Man, Nuoro; 2009: Après Coup a cura di S. Menegoi, Museo Marino Marini, Firenze; 2008: Time out of joint a cura di M. L. Pacelli, Pac, Ferrara; Lightness, a cura di M. Paderni, Neon Bologna; 2006: Sept Dessins, Galerie Bernard Bouche, Parigi.